21 Ago Vuelta 2019: tutto pronto per la terza grande corsa a tappe della stagione

La Vuelta di España 2019 scatterà sabato 24 agosto e si concluderà il 15 settembre con la tradizionale parata di Madrid. Il terzo Grande Giro della stagione si preannuncia altamente spettacolare grazie a un percorso adatto soprattutto agli scalatori. Chi vorrà conquistare la Maglia Rossa, però, dovrà difendersi anche nelle due prove a cronometro previste: la prima, inaugurale a squadre, la seconda, di 36 chilometri, alla decima tappa. Assenti per scelta tecnica e infortuni gli ultimi due vincitori della corsa spagnola, Simon Yates e Chris Froome. Una situazione che aumenta il numero di pretendenti alla vittoria finale.
I favoriti della vigilia
Consueto schieramento a tre punte per la Movistar. Fari puntati su Richard Carapaz, fresco della vittoria al Giro d’Italia. L’ecuadoriano ha ottenuto il successo più importante della carriera a maggio e, dopo un’estate passata ad allenarsi e con poche gare, punterà a uno dei tre gradini del podio. Insieme a lui ci saranno per la classifica Nairo Quintana e Alejandro Valverde. Il primo ha deluso al Tour e potrebbe trasformarsi in gregario di lusso per Carapaz. Il secondo sulle strade di casa ha sempre fatto bene e sarà un rivale pericoloso per tutti nelle tappe più dure.
Tra i favoriti anche la coppia dell’Astana formata da Miguel Angel Lopez e Jakob Fuglsang. Se per il colombiano la Vuelta rappresenta l’occasione della carriera, per il danese potrebbe essere quella del riscatto dopo una Grand Boucle corsa tra luci e ombre.
Non mancheranno anche gli outsider tra cui spiccano i nomi di Esteban Chaves, Rigoberto Uran e Primoz Roglic, tutti pronti a giocarsi una delle prime cinque posizioni.
Volate e cacciatori di tappa: in Spagna è parata di big
Oltre ai ciclisti già citati che si contenderanno la maglia rossa, ci saranno molte stelle del ciclismo internazionale. Per le singole tappe occhio a Thomas De Gendt, Philippe Gilbert e Dylan Teuns mentre tra i velocisti potrebbe essere sempre lotta a tre tra Sam Bennett, Fernando Gaviria e John Degenkolb con Marc Sarreau, Luka Mezgec e Fabio Jakobsen pronti ad approfittare di ogni minimo errore dei big.
Possibili sorprese il giovanissimo e talentuosissimo Tadej Pogacar della UAE Emirates, all’esordio in un grande giro, il capitano del Team Ineos, Tao Geoghegan Hart e le vecchie volpi Rafal Majka e Pierre Latour.
L’Italia punta su Aru e Formolo
Saranno 13 i corridori azzurri al via della Vuelta España 2019. L’esordiente assoluto sarà Matteo Fabbro mentre ci si attende molto da Fabio Aru e Davide Formolo. Il sardo è uscito dal Tour in buone condizioni dopo essere stato molti mesi lontano dalle gare e punterà al podio. Il secondo, con la maglia tricolore sulle spalle, potrebbe essere tra i più attivi cacciatori di tappe.
Il percorso e le tappe principali
Pronti via e ci sarà subito battaglia. Sarà la cronometro a squadre di 18 km con partenza da Salinas de Torrevieja ad assegnare la prima maglia rossa. Seguiranno due giorni nervosi con la salita dell’Alto de Puig Llorenca della seconda frazione a rappresentare la prima difficoltà delle tre settimane.
Dalla quinta tappa si inizierà a fare sul serio per la classifica. Il primo arrivo in salita sarà quello dell’Alto de Javalambre (prima categoria). Nelle due tappe successive altri due traguardi in quota all’Ares del Maestrat e a Mas de la Costa in Aragona. Dopo un tappa di trasferimento altre difficoltà con le salite pirenaiche di Cortals d’Encamp e Alto de Engolasters racchiuse in una frazione di soli 96 km.
Dopo il tradizionale giorno di riposo si ripartirà da Pau per l’unica cronometro individuale (36 km pianeggianti) di questa edizione. Seguirà una settimana con tre frazioni per attaccanti e altre tre tappe di alta montagna: la 13esima con arrivo a Los Machucos, la 15esima che finisce al Santuario del Acebo e la 16esima sull’Alto de la Cubilla.
La vittoria finale, però, si deciderà nella terza settimana, in particolare nella 18esima e 20esima tappa. La prima prevede quattro gpm di prima categoria mentre la seconda si concluderà con il difficilissimo arrivo di Plataforma de Grados.