Rugby in Giappone, una breve storia

Rugby in Giappone, una breve storia

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Rugby in Giappone! In autunno il Giappone ospiterà la Rugby World Cup 2019, la prima della storia che si terrà in Asia. Ben poco si sa del gioco dalla palla a spicchi in questo paese e in tempi recenti nuove ricerche storiche hanno dato risultati sorprendenti.

Fino a pochi anni fa si considerava che il rugby in Giappone fosse stato introdotto alla Keio University nel 1899, grazie agli sforzi di Ginnosuke Tanaka e del suo amico Edward Bramwell Clarke. Una storia vera e affascinante, ma è stato riscoperto un articolo del The Japan Times del 1866 che parla del Yokohama Foot Ball Club. Ci sono poi evidenze di partite di rugby nel 1874 a Yokohama e in seguito a Kobe. Insomma, la storia del rugby in Giappone è probabilmente una delle più antiche al mondo se si escludono le isole britanniche e l’Australia.

Gli eventi legati alla Keio University di Tokyo restano fondamentali, visto che qui è stata creata la prima squadra di rugby del paese del Sol Levante, con Ginnosuke Tanaka e Edward Bramwell Clarke primi coach della storia del rugby nipponico.

La nazionale di Rugby giapponese

Nel 1926 è stata creata la federazione Japan Rugby Football Union ed è qui che inizia la storia della nazionale giapponese di rugby. Il simbolo è il sakura, il fiore di ciliegio e sono stati chiamati per molti anni Cherry Blossoms, mentre in tempi più recenti sono conosciuti come The Brave Blossoms. Un nome meritato, visto che sono da sempre il team asiatico di rugby più forte e hanno avuto soddisfazioni anche contro i team più blasonati dell’emisfero boreale e australe.

I primi risultati rilevanti dei Cherry Blossoms arrivano tra gli anni ’60 e ‘70, quando riescono la battere i Junior All Blacks (1968) e perdono solo per 6-3 contro l’Inghilterra (1971). Ancora più degne di nota sono le vittorie contro la Scozia nel 1989 (28-24) e il Galles nel 2013 (23-8). Nel 2014 dopo aver vinto per l’ennesima volta l’Asian Five Nations il Giappone entra per la prima volta in top 10 del ranking mondiale, arrivando ad occupare persino la posizione numero 9 in seguito alla vittoria ottenuta contro l’Italia a Tokyo.

È un momento magico per la nazionale giapponese e in occasione della Rugby World Cup 2015 riesce persino a battere il Sudafrica per 34-32. La vittoria contro gli Springboks è stata definita da molte testate come la più grande sorpresa nella storia dei mondiali di rugby e negli stessi giorni i Brave Blossoms hanno battuto un altro record: nonostante le tre vittorie nel girone non si sono qualificati ai quarti di finale della RWC 2015, a causa del pesante passivo rimediato nella sconfitta contro la Scozia.

Obiettivo Rugby World Cup 2019

Attualmente il Giappone occupa il decimo posto del ranking mondiale e ospiterà la prossima Rugby World Cup, i Brave Blossoms avranno pertanto un forte sostegno dal pubblico e tenteranno ancora una volta l’assalto a una storica qualificazione ai quarti di finale. Il girone non è tra i più facili, visto che include anche l’Irlanda, attuale numero uno del ranking e tra le favorite dalle scommesse sportive per la vittoria della Coppa del Mondo di rugby.

Il girone include anche Russia (numero 20 del ranking) e Samoa (16), contro le quali il Giappone è obbligato a vincere; e infine la Scozia, numero 7 del ranking con cui i Brave Blossoms potranno giocarsi la qualificazione. Tra i punti di forza dei giapponesi ci sono l’allenatore Jamie Joseph (ex All Blacks) e giocatori forti e di esperienza come Hitoshi Ono, Shota Horie, Harumuchi Taketawa e Ayumu Goromaru.

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