16 Set F1: 70 anni di storia

La Formula 1 è l categoria massima per le corse automobilistiche monoposto. La FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) scelse la parola “formula” per riferirsi all’insieme di regole a cui dovevano conformarsi le vetture di tutti i partecipanti. Una stagione di Formula 1 consiste in una serie di gare, note come Grand Prix, che si svolgono in tutto il mondo su circuiti permanenti o cittadini. E questo dal 1950.
Gli albori
Sebbene la prima gara ufficiale di F1 sia stata a Silverstone nel 1950, le origini risalgono alle prime corse su strada che si svolgevano in Francia all’inizio del secolo. Visto il successo di questo tipo di competizioni, la FIA decise di creare un vero e proprio torneo mondiale riservato alle monoposto, chiamato appunto Campionato del Mondo di Formula 1
Il primo pilota a scrivere il suo nome sull’albo d’oro fu l’italiano Giuseppe Farina con la sua Alfa Romeo nel 1950, sconfiggendo il suo compagno di squadra Juan Manuel Fangio. L’argentino ebbe modo di rifarsi nelle stagioni successive, conquistando ben 5 titoli consecutivi. Un record rimasto irraggiungibile fino al 2003.
Fu il due volte campione del mondo Alberto Ascari con la sua Ferrari a interrompere la collezione di titoli di Fangio. Questa fu un’era comunque di dominio britannico: da Mike Hawthorn a Stirling Moss, passando da Jim Clark, Jackie Stewart, John Surtees e Graham Hill, i piloti britannici vinsero nove campionati piloti e le scuderie inglesi si aggiudicarono quattordici titoli per il campionato costruttori tra il 1958 e il 1974.
Gli anni 70/80
Gli anni Settanta e Ottanta hanno visto l’ingegneria prendere il sopravvento. Man mano che i sistemi, sia elettronici che analogici, diventavano più leggeri, più piccoli e più potenti – aspetti chiave di qualsiasi equipaggiamento per un’auto da F1 – i team e soprattutto i produttori di motori iniziarono a far funzionare a bordo sistemi più complessi. In pista, i team di McLaren e Williams furono i dominatori dell’epoca. Unica squadra a interrompere la striscia vincente la Brabham che conquistò due titoli con Nelson Piquet. La McLaren vinse sedici campionati (sette costruttori e nove piloti), così come la Williams (nove costruttori e sette piloti). La rivalità tra i piloti Ayrton Senna e Alain Prost divenne il fulcro centrale della F1 nel 1988 e continuò fino a quando Prost non si ritirò alla fine del 1993.
Gli anni ’90
Gli anni ’90 furono caratterizzati dall’arrivo in pianta stabile dell’elettronica. Le sospensioni per la stabilità delle auto, il servosterzo per l’assistenza al guidatore, la frenata potenziata e il controllo della trazione in curva furono solo alcune delle novità introdotte. E dopo la morte di Senna nel 1994, durante il gran Premio di San Marino, la FIA si mise all’opera per migliorare gli standard di sicurezza. Basti pensare che nessun pilota ha perso la vita alla guida fino al Gran Premio del Giappone 2014 in cui Jules Bianchi si è scontrato con un veicolo di recupero dopo un aquaplaning fuori circuito.
Storia contemporanea
A cavallo del nuovo millennio la F1 accoglie un nuovo dominatore: Michael Schumacher, capace di vincere 5 titoli con la Ferrari dopo averne conquistati due con la Benetton. A raccogliere la sua eredità, sono arrivati in anni più recenti Sebastian Vettel, 4 volte campione del mondo con la Red Bull e Lewis Hamilton, capace di conquistare 5 titoli con MacLaren e Mercedes e grande favorito del pronostici sul motorsport di SportPesa per la vittoria del sento in questo 2019.
Oggi la F1 è all’insegna dell’informatica e delle evoluzioni ingegneristiche più spinte. In più, dal 2014, è iniziata l’era ibrida: ai motori tradizionali viene aggiunta una power unit elettrica in grado di recuperare l’energia creata durante le gare per dare ulteriore spinta alla velocità delle monoposto.