23 Dic Claude Shannon e il primo computer indossabile

Un minuscolo dispositivo elettronico contenuto nel tacco di una scarpa e capace di effettuare calcoli rudimentali, ma estremamente complessi. Potrebbe sembrare l’inizio di una storia di spionaggio con agenti segreti in stile James Bond che si muovono a proprio agio nelle sale del Casinò di Montecarlo così come sulle vette innevate dei Pirenei. Ma come spesso accade le idee partorite da registi e sceneggiatori di Hollywood sono poca cosa di fronte alla vulcanica inventività di ingegneri e scienziati. Ecco a voi la storia di Claude Shannon e del primo computer indossabile.
Uno scienziato singolare
Il gioco ha rappresento per Claude Shannon una parte fondamentale della propria esistenza. Pur essendo un tipo schivo amava divertirsi e stupire studenti e colleghi con le sue invenzioni. Percorreva i corridoi del MIT su di un ciclo da lui costruito compiendo pericolosi numeri di giocoleria.
A partite dagli anni ‘50 si è dedicato alla realizzazione di programmi che permettessero ai computer di simulare partite a scacchi. E fu proprio il software da lui ideato ad essere impiegato sulla prima macchina (il calcolatore MANIAC, 1956) ad aver giocato una sfida uomo computer. E nel curriculum di Shannon non manca di certo la passione per le sale da gioco. Celebri i week-end che trascorreva a Reno o Las Vegas in compagnia della moglie. Ed è qui che prese corpo l’avventura che lo avrebbe portato a costruire insieme al matematico Edward Thorpe il primo computer indossabile.
Una strana invenzione
Metti che sei un matematico e vai a Las Vegas. Ti siedi al tavolo della roulette e tra una boule e l’altra inizi a calcolare le possibilità di prevedere dove la pallina si fermerà. Pensiero comune a ogni giocatore del resto che tra la Legge del Terzo e la teoria delle probabilità cerca di trovare una strategia per battere il banco. Ma se sei un matematico inizi innanzitutto col suddividere un problema complesso nelle sue parti più semplici. Edward Thorpe fece proprio questo e si rese conto che velocità e posizione costituivano gli elementi essenziali del sistema roulette. Fatto questo aveva bisogno di un ingegnere incredibilmente dotato per costruire una macchina in grado di calcolare velocità e posizione della pallina dati alcuni parametri iniziali. Quell’ingegnere era Claude Shannon.
Con una roulette in tutto e per tutto uguale a quelle usate nei casinò iniziarono i loro esperimenti. L’equipaggiamento di Shannon che allora lavorava al MIT era quanto di più avanzato e innovativo ci fosse all’epoca. Con gli strumenti a loro disposizione calcolarono traiettorie, curve e velocità della pallina sul piano della roulette. Grazie ad una macchina da presa estremamente avanzata filmarono il movimento della pallina e con uno speciale cronometro calcolarono la velocità della stessa con uno scarto di un centesimo di secondo. Infine divisero la ruota in otto parti e associarono ad ogni fetta una nota musicale. Erano pronti a sperimentare la loro invenzione a Las Vegas.
Scarpe e computer a Las Vegas
In un giorno del 1961 Thorpe e Shannon fecero tappa a Las Vegas. La banda oltre che da loro era composta dalle rispettive mogli, tanto per evitare di dare troppo nell’occhio. Il dispositivo da loro costruito, il primo computer indossabile della storia, era nascosto all’interno di una scarpa. Una volta attivato, il computer, dopo aver calcolato traiettoria e velocità, emetteva una nota musicale corrispondente al settore in cui la pallina aveva le maggiori probabilità di fermarsi. Non certo un’indicazione precisa al millimetro ma era comunque un notevole vantaggio rispetto al banco.
E questo permise a Shannon, Thorpe e consorti di tirare su una bella somma finché il dispositivo non si ruppe. L’avventura si era conclusa e i due seguirono strade diverse con Shannon che pose le basi della moderna teoria dell’informazione e Thorpe alle prese con blackjack e problemi matematici.