03 Giu Finale Champions League: il Liverpool si prende la sesta coppa

Dopo averci provato nel 2013 con il Borussia Dortmund (sconfitta per 1-2 a Londra dal Bayern) e nel 2018 (1-3 con il Real a Kiev), Jurgen Klopp riesce finalmente a salire sul tetto d’Europa. Al termine di una gara non bella ma estremamente combattuta, il Liverpool batte 2-0 il Tottenham e si prende la sesta Champions League della sua storia, 14 anni dopo l’ultima, storica, conquistata in rimonta contro il Milan a Istanbul.
Primo tempo: la sblocca Salah
Klopp recupera Salah e Firmino, assenti nella notte dell’impresa col Barcellona, e li schiera dal primo minuto accanto a Mané. A centrocampo spazio per il dominatore dei catalani Wijnaldum e panchina per il veterano Milner. Pochettino risponde col suo classico 4-2-3-1 e rischia l’appena recuperato Kane come perno centrale dell’attacco. Alle sue spalle il trio di trequartisti composto da Alli, Eriksen e Son, preferito a Lucas Moura, l’autore della tripletta che ha schiantato l’Ajax in semifinale.
Passano appena sedici secondi dal calcio d’inizio e la finale prende la strada di Liverpool: Mané si invola sulla sinistra e mette in mezzo un buon pallone che sbatte prima sul petto e poi sul braccio di Sissoko. L’arbitro Skomina consulta il Var e decide di assegnare il rigore. Sul dischetto si presenta Salah che con un tiro centrale a mezza altezza realizza il più importante dei suoi 28 gol stagionali. Una vera e propria rivincita per l’attaccante egiziano dopo la finale dello scorso anno chiusa prematuramente per un brutto fallo di Sergio Ramos.
Il Tottenham accusa il colpo e nonostante il predominio nel possesso palla non riesce a creare pericoli verso la porta di Alisson. La migliore occasione per gli Spurs arriva al 45′ con un tiro di Eriksen che finisce altissimo sopra la traversa. Il Liverpool è più attento a controllare che a cercare il gol del raddoppio ma è bravo a sfruttare il contropiede: Alexander-Arnold e Robertson fanno tremare in più occasioni la porta di Lloris.
Secondo tempo: Origi chiude la contesa
Nella ripresa il Liverpool continua sulla falsariga del finale di primo tempo. Grande attenzione a chiudere tutti gli spazi e alla prima possibilità via al contropiede guidato da Salah e Mané. Il Tottenham nel frattempo le prova tutte. Pochettino inverte continuamente la posizione dei suoi trequartisti cercando di togliere punti di riferimento alla difesa Reds ma senza grandi risultati. Al 70′ la gara si rianima grazie ai cambi. Il primo a rendersi pericoloso è Milner, appena subentrato a Wijnaldum, che sfiora il palo con un bel sinistro dal limite. Dieci minuti dopo arriva la risposta Spurs: Alli di testa manca il bersaglio da ottima posizione. È l’episodio che dà il via all’assalto dei bianco blu. Ci provano in serie Son, Il neo entrato Lucas Moura, Eriksen su punizione: su tutte le conclusioni fa buona guardia Alisson. Al minuto 87 il gol che chiude la partita: su un batti e ribatti in area Matip recupera il pallone, serve sulla sinistra il belga Origi che con una conclusione precisa beffa di nuovo Lloris.
Prima di esultare il Liverpool ringrazia ancora una volta Alisson, bravo a deviare in angolo anche l’ultimo disperato tentativo di Son. I Reds si prendono la rivincita dopo la finale persa lo scorso anno contro il Real Madrid e si portano sul terzo gradino del podio dell’albo d’oro della Champions a quota sei successi.
La rivincita di Klopp vale il sesto trionfo Reds
Quella del Wanda Metropolitano è stata soprattutto la vittoria di Jurgen Klopp che in soli 90 minuti si è tolto di dosso l’etichetta di perdente di successo. L’allenatore tedesco aveva perso 8 delle 11 finali a cui aveva partecipato, due delle quali proprio in Champions quando era alla guida del Borussia Dortmund e degli stessi Reds. Quest’anno la storia è cambiata. Il suo Liverpool ha rispettato le previsioni della vigilia e dopo aver battuto per due volte il Tottenham in campionato ha fatto il tris a Madrid. La Coppa ritorna così ad Anfield dove mancava dal 2005. Il Liverpool non vinceva un trofeo dalla Coppa di Lega del 2012.